Nel tutorial sui formati del video composito abbiamo visto che nel mondo esistono 3 modi fondamentali di trasmettere il video composito: il PAL, l'NTSC e il SECAM.
Tutti e tre questi metodi utilizzano una tecnica di compressione denominata INTERLACE, tradotto in italiano come interlacciamento, che è stata sviluppata nel mondo della telediffusione per ridurre la quantità di dati da trasmettere attraverso l'etere.
L'interlacciamento consiste nell'inviare, nel nostro caso via cavo, non la totalità delle linee componenti i fotogrammi ma solo il 50%. Successivamente viene inviato l'altro 50%. L'occhio umano non si accorge di questo trucchetto visto che l'immagine permane nel nostro occhio per un certo tempo anche se in realtà è già scomparsa dallo schermo. Ci sembra quindi di vedere immagini piene a ciclo continuo. In realtà, se potessimo discernere i vari passaggi, un oggetto in rapido movimento, le cui linee pari e dispari sono trasmesse in tempi diversi, ci parrebbe come la mela seguente:
Questa spiegazione ci permette di capire come mai si sia parlato nel tutorial sul video composito di 50 campi al secondo ossia 25 fotogrammi al secondo.
Il segnale video, in PAL, conduce infatti 50 immagini al secondo (campi), ma ne occorrono 2 per fare un intero fotogramma e quindi il numero di fotogrammi reali riprodotto dal monitor sarà la metà: 25 fotogrammi/secondo.
Anche nel video digitale si può far uso dell'interlacciamento (ad es. 1080P-progressivo e 1080I-interlacciato), ma nel settore TVCC si tende ad evitare questo sistema di compressione preferendo compressioni dinamiche di altro tipo.