Nel tutorial relativo al funzionamento di un Sensore CCD o CMOS si è detto che una telecamera a circuito chiuso è munita di un circuito di processo del segnale che legge ad intervalli periodici la carica di ogni pixel. La frequenza di queste letture è regolata dall'otturatore elettronico (in inglese Electronic Shutter).
Nelle macchine fotografiche di una volta, l'otturatore era fisicamente uno sportello che si apriva e si chiudeva in un tempo ben preciso. Banalizzando molto, un tempo di apertura breve si utilizzava in genere per foto in piena luce, mentre un tempo di apertura lungo andava usato in penombra. Lasciare l'otturatore aperto per troppo tempo con luce forte avrebbe dato un'immagine sovresposta per la troppa luce che avrebbe investito la pellicola.
Nelle telecamere a circuito chiuso l'otturatore ha la stessa funzione, ma non è una meccanica in movimento, bensì un circuito elettronico che decide con che frequenza leggere la carica dei pixel del sensore CCD.
In condizioni di luminosità medio bassa la lettura dei Pixel avviene 50 volte al secondo (in PAL). All'aumentare della luminosità, l'otturatore elettronico fa aumentare la frequenza della rilevazione, scaricando, dopo ogni rilevazione, i pixel che altrimenti si caricherebbero troppo a causa della grande quantità di luce.
Grazie all'otturatore elettronico la lettura dei pixel può avvenire anche diecimila o centomila volte in un secondo, se necessario, pur fornendo in uscita sempre 50 immagini al secondo come in condizioni normali.
Il circuito dell'otturatore elettronico segue quindi la luminosità ambiente e accelera la frequenza di lettura all'aumentare della luminosità in modo da evitare che i pixel restino sovra esposti alla luce e la telecamera dia un'immagine sbiancata.
Oggi esistono shutter elettronici in grado di arrivare anche a 100.000 rilevazioni al secondo, e governati da elettroniche a microprocessore assai evolute tanto da consentire riprese esterne di qualità anche con obiettivi a diaframma fisso.
In alternativa allo shutter elettronico si possono utilizzare, sulle telecamere che lo consentono, gli obiettivi autoriris che controllano fisicamente la quantità di luce che investe il sensore. Un tempo indispensabili nelle riprese all'aperto, questi costosi obiettivi sono sempre meno utilizzati.